Stiamo vivendo un periodo storico fatto di paura e incertezza. Il nostro slancio vitale è ridotto e spesso ci sentiamo spossati. Cosa sta succedendo al nostro corpo? Secondo la MTC (medicina tradizionale cinese) gli organi interni sono influenzati dalle nostre emozioni e risentono quindi del nostro modo di pensare e vivere. Reni e vescica urinaria sono gli organi che più risentono degli stati emozionali legati alla paura. In questo articolo approfondirò il primo dei due organi citati.
Nel rene si accumulano e si mantengono le riserve della nostra energia vitale alla quale attingiamo nei momenti in cui si richiede resistenza, forza, perseveranza, volontà all’azione. La MTC attribuisce al buon funzionamento renale la nostra capacità di sopravvivere e vi associa l’Acqua come elemento di riferimento e la paura come emozione primaria.
I reni, dal punto di vista fisiologico, regolano i liquidi corporei e le secrezioni ormonali fondamentali per la sopravvivenza. Nei momenti di pericolo, infatti, le ghiandole surrenali producono adrenalina e cortisolo che preparano il corpo alle reazioni di attacco o fuga. L’adrenalina aumenta il battito cardiaco e la pressione sanguigna, il cortisolo (ormone dello stress), aumenta gli zuccheri nel sangue che sono finalizzati all’azione. Gli stessi zuccheri, prodotti in situazione di stress prolungato, provocano infiammazione tissutale, perdita di massa ossea, abbassamento delle difese immunitarie, ansia, angoscia.
Se la reazione allo stress è limitata nel tempo si produce un comportamento funzionale e finito lo stimolo il corpo ritorna alle sue funzioni di base. Se, invece, rimaniamo in allerta per troppo tempo ciò che dovrebbe essere funzionale diventa inevitabilmente disfunzionale, stancante. Questo è ciò che sta accadendo ai giorni d’oggi dove il cortisolo viene secreto in alte percentuali e anche ad ogni piccola condizione stressante. L’aumentato stress si traduce in spossatezza, sensi di colpa, timidezza.
Uno stimolo stressante ci aiuta a vivere e ci forma ma un continuo stress ci porta all’esaurimento e, come sperimentato con i topi di laboratorio, alla morte.
Esistono varie tecniche che possiamo utilizzare per stimolare l’energia dei reni. Una di queste tecniche è rappresentata dalla digitopressione o dalle frizioni sul punto KI1 di agopuntura.
Come fare
Frizionare bene il punto KI1 prima su un piede e poi sull’altro per circa un minuto. Frizionate anche la vostra zona dorso-lombare fin sotto le costole e la pancia. Sentirete più calore nel corpo ed un vigore maggiore.

Nei prossimi articoli vedremo altre tecniche dedicate a stimolare e riequilibrare i reni, organi fondamentali per il nostro equilibrio psico-fisico.
Per informazioni sui trattamenti: Sabino de Bari, dottore in Fisioterapia: 3477434366 – sabinodebarifkt@gmail.com