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Coaching per gestire le preoccupazioni

Come ritrovare il centro con il Coaching Strategico

Cosa è la preoccupazione

Preoccupazione deriva da pre- occuparsi, cioè occuparsi prima di qualcosa.

Preoccuparsi può essere sinonimo di essere previdenti, premurarsi, darsi da fare ma anche di inquietarsi, stare in apprensione, in ansia, in pena.

Nel primo caso la preoccupazione è funzionale perché ci permette di anticipare problemi futuri dandoci la possibilità di pianificare al meglio le strategie di azione permettendoci di essere efficaci ed efficienti.

Nel secondo caso, invece, la preoccupazione è caratterizzata da pensieri ricorrenti, ridondanti, ripetitivi che “bruciano” tanta energia, ci imprigionano in un dialogo continuo con noi stessi fino a far aumentare l’ansia o a condurci al blocco totale diventando quindi disfunzionale.

COME FUNZIONA LA PREOCCUPAZIONE

Il preoccuparsi deriva dal non vivere il momento presente. Preoccuparsi genera ansia proprio perché c’è un’impossibilità all’agire. È come se fossi prigioniero/a, come se qualcuno ti stesse tenendo con tutte le sue forze mentre cerchi di muoverti in una direzione. Vedi il problema ma non lo puoi risolvere fino a quando non sarai in quel momento. Il pensarci troppo in anticipo attiva l’organismo come se lo stesse affrontando adesso ma l’impossibilità fisica di farlo, poiché l’evento non sta accadendo in quel momento, genera la preoccupazione e l’ansia.

SINTOMI FISICI

Preoccuparsi eccessivamente può causare sintomi fisici che includono:

  • Respiro veloce e superficiale,
  • Ansia,
  • tensione muscolare,
  • dolori cervicali, lombari, dorsali,
  • Irrequietezza
  • cefalee
  • incapacità di rilassarsi
  • difficoltà a concentrarsi,
  • insonnia
  • affaticamento e spossatezza

 

Lo sapevi che?

Qualsiasi evento può essere una causa scatenante della preoccupazione ma che ci sono situazioni in cui è più facile che scatti la preoccupazione? Gli eventi scatenanti sono situazioni che si presentano come:

  • AMBIGUE/AMBIVALENTI – aperte a diverse interpretazioni.
  • NUOVE – di cui non abbiamo alcuna esperienza pregressa.
  • IMPREVEDIBILI – improvvise o di cui gli sviluppi sono poco chiari.

Esistono molti tipi di preoccupazione. Le principali sono:

  • Che il PASSATO si ripresenti
  • Del PRESENTE: di non essere adeguato rispetto ad un compito presente, di non essere all’altezza, di fallire, di ammalarsi,
  • Del FUTURO, che accada qualcosa di sgradito, di non farcela, o come in precedenza la paura di fallire o di non essere adeguato, di soffrire, di morire ecc.

Cosa puoi fare

Ognuno ha le proprie preoccupazioni ma alcuni suggerimenti utili sono:

  • imparare a programmare
  • utilizzare il problem solving
  • praticare tecniche di respirazione che aiutano a focalizzarsi sul qui e ora
  • bloccare i pensieri ridondanti grazie a specifici esercizi strategici
  • utilizzare la meditazione orientata al presente
  • scrivere per far defluire i pensieri
  • avere una tua routine quotidiana
  • evitare di fare troppe ricerche online

Vivi il presente e impara a gestire le tue preoccupazioni con il Coaching Strategico

Durante la consulenza di Coaching Strategico individueremo insieme le aree di intervento su cui vuoi focalizzarti per raggiungere i tuoi obiettivi.

Il numero di sessioni di Coaching 1:1 è variabile, può andare da 5 sessioni a 10 o 20 sessioni, a seconda della tua situazione e delle tue necessità.

Il respiro è il tuo primo alleato per gestire stress, ansia e preoccupazioni

Per affrontare disagi quali stress, ansia e preoccupazione, la respirazione è un potente alleato da avere sempre a portata di mano. Alle sessioni di coaching individuale puoi accompagnare il video corso online di rieducazione del tuo respiro.

Un viaggio secondo i tuoi ritmi, scegliendo il momento da dedicare al corso e allo stesso tempo ti sarò sempre vicino.

Sabino de Bari

Iscrizione all’albo Fisioterapisti n.913
Partita IVA 01073090522

©2021 Sabinodebari
©2021 Fisioterapia strategica

Crediti fotografici: ©Valentina Fusco

Le informazioni presenti in questo sito non sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Le informazioni fornite non devono essere considerate suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.

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